Astenia e debolezza

Di che si tratta

Si tratta della facilità a stancarsi e dell’incapacità a mantenere una normale prestazione fisica. È uno dei sintomi più frequenti in molte malattie in stadio avanzato e tra queste i tumori.

Le cause

Sono molteplici. C’è la debilitazione propria della malattia avanzata, ci sono le terapie tra le quali soprattutto la chemio e radioterapia per i tumori, c’è la componente psicologica emozionale che accompagna sempre una malattia grave e che si protrae nel tempo.

Riconoscere le cause

È fondamentale riconoscerle le cause per stabilire quale di esse possano essere rimosse per risolvere il problema della debolezza. Molte cause non possono essere rimosse e quindi il trattamento sarà solo sintomatico.

Cause rimovibili  

Un semplice esame del sangue potrà rilevare se c’è carenza di sali minerali (sodio, potassio, magnesio) facilmente normalizzabili. Se c’è eccesso di calcio si può ridurre con idratazione e farmaci specifici. Se ci sono irregolarità dei livelli della glicemia si possono facilmente normalizzare. Sono tutti squilibri che possono provocare debolezza muscolature, quindi mancanza di forza.

Sempre con routinari esami del sangue si possono valutare gli ormoni tiroidei per evidenziare la funzionalità di una ghiandola che presiede funzioni fondamentali dell’intero organismo.

Un deficit del sistema nervoso autonomo può determinare ipotensione, episodi sincopali, nausea e vomito, diarrea, anoressia tutto concorrente a creare astenia. Con flebo per aumentare la massa circolante, apporto maggiore di sale, farmaci simpatico mimetici sono tra le misure che possono ripristinare le forze.

L’insonnia può essere evidentemente una causa rimovibile attraverso la rimozione di quanto può impedire un regolare sonno notturno, dal dolore, all’ansia, alla depressione, ad abitudini di vita non consone.

Cause solo temporaneamente rimovibili

Profonda astenia può insorgere a seguito della chemioterapia, generalmente per la durata limitata ai giorni successivi dell’applicazione. Conoscerne la causa e l’effetto limitato nel tempo rende meno gravoso emotivamente il sintomo e comunque si può autonomamente evitare la causa se considerato insopportabile l’effetto.

Una troppo brusca interruzione di alte dosi di cortisone può far precipitare in forte astenia per iposurrenalismo. Il suo ripristino, se pur parziale, riuscirà a rendere reversibile il sintomo.

L’ipogonadismo, in particolare la caduta del testosterone, oltre a incidere sulla libido, provoca la perdita della massa muscolare e riduce l’emoglobina con conseguente astenia. Quando è possibile si debbono ripristinare i livelli del testosterone ma questo non è attuabile quando si ricorre proprio alla terapia ablativa ormonale per combattere il tumore della prostata.

Cause di controversa risoluzione

Sono le cause dell’astenia nelle quali vi sono molte controversie nel quando e se applicare provvedimenti finalizzati a combattere il sintomo. In particolare si tratta dell’anemia, dell’ipossia, della cachessia o malnutrizione.

L’anemia
Non sempre c’è correlazione tra i livelli dell’emoglobina e l’astenia e quindi quando può essere utile la trasfusione per evitare o combattere il sintomo della stanchezza.  Non ci può essere una soglia netta dell’emoglobina al di sotto della quale necessariamente debba essere fatta la trasfusione, la soglia generalmente considerata al di sotto di 8 gr/l. L’insufficiente beneficio che nella pratica si riscontra spesso dopo la trasfusione in malati con astenia sta a indicare la multifattorialità del sintomo. Soprattutto in malati in fase avanzata della malattia per lo stato di debilitazione generale, di tossinfezione, di depressione.

Il ricorso all’eritropoietina per combattere l’anemia è giustificato se c’è il tempo necessario perché il farmaco esplichi la sua azione che è di 4 settimane per i preparati meno recenti e di almeno due settimane per quelli di più recente introduzione. Altrettanto per i preparati di ferro.

L’ipossia o carenza di ossigeno
È accertato che nella insufficienza respiratoria cronica (BPCO) l’uso dell’ossigeno migliora nettamente lo stato di salute della persona, le facoltà mentali, il tono dell’umore. Gli accertamenti sono stati condotti su lunghi periodi d’uso, non meno di sei mesi. Nei malati di tumore in fase avanzata pur con problemi di insufficienza respiratoria e con ipossia non gravissima il beneficio è molto limitato. La causa dell’’astenia in queste situazioni risiede in ben altre cause.

La cachessia o dimagramento
È il calo ponderale progressivo che si accompagna con altissima frequenza alle neoplasie e alle malattie infettive, tra le le quali in particolare l’AIDS. Quando il calo ponderale scende oltre il 10% del peso abituale o di prima dell’insorgenza della malattia si è entrati nella malnutrizione e affacciati alla cachessia. La perdita maggiore avviene in prima istanza a carico della massa muscolare e questo spiega perché sia la causa principale dell’astenia. Sono responsabili della cachessia principalmente le citochine, sostanze prodotte per azione delle cellule infiammatorie in sinergia con il fattore di necrosi tumorale (TNF) e altre sostanze quali le interleuchine e gli interferoni. Per contrastare la cachessia si può ricorrere al supporto nutrizionale in associazione a farmaci stimolanti l’appetito quali il megestrolo, i corticosteroidi, la cannabis.  Il supporto con i normali nutrienti anche per via artificiale non è molto efficace poiché si reintegra più facilmente la massa grassa e con meno facilità quella muscolare. Si può intervenire con sostanze e farmaci inibitori dei fattori cachetizzanti. Tra le sostanze vi sono derivati lipidici dell’olio di pesce che contiene l’acido eicosapentaenoico (EPA) e il decosaesaenoico (DHA). Tra i farmaci inibitori la talidomide.

Cause non rimovibili
Le cause non rimovibili sono palesemente quelle delle fasi più avanzate delle malattie quando la debilitazione è tale da rendere inutile qualsiasi trattamento teso alla reversibilità del sintomo dell’astenia. Inoltre non è praticabile il ricorso a provvedimento in contrasto con le terapie in atto mirate a guarire la malattia come le terapie antiandrogene per il tumore prostatico o la chemioterapia per il controllo della neoplasia.

Quando non è possibile rimuovere la causa dell’astenia si dovrà ricorrere solo a terapie sintomatiche tra le quali vi sono soprattutto gli antidepressivi per l’innalzamento dei livelli di serotonine e norepinefrina che possono migliorare il tono dell’umore.